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xiv A chi legge




A più d’uno è parso che nello spigolare dai libretti melodrammatici io abbia ecceduto: e qui la critica, almeno per la prima edizione, non era senza fondamento. Ma non mi mancavano le giustificazioni. L’incanto della musica dei nostri sommi compositori ha reso popolarissime in Italia ed all’estero, insieme alle melodie che le ispirano, anche le parole degli infiniti libretti del nostro teatro lirico. Su dieci persone che non siano affatto illetterate, ce ne saranno sempre sei o sette che non hanno letto la Divina Commedia, benchè non osino confessarlo, ma forse una sola che non abbia sentito la Norma e la Traviata. Potrà darsi che a quelle riesca nuovo od almeno incomprensibile il verso:

Poscia più che il dolor potè il digiuno;

ma forse a tutti sarà familiare il

Mira, Norma ai tuoi ginocchi

ovvero l’

Addio del passato.

Inoltre molte di queste citazioni melodrammatiche che sono o furono a’ tempi loro così conosciute, diventano col tempo meno note, pure restando vive nella tradizione comune, benchè il variare dei gusti e della moda abbia tolto di repertorio le opere alle quali appartengono. Molti