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[838-841] Miserie della vita, condizioni dell’umanità 271


fra i filosofi conta degli apostoli illustri, e che le condizioni dell’umanità pur troppo giustificano. Infatti:

838.         Entra l’uomo, allor che nasce.
          In un mar di tante pene,
          Che s’avvezza dalle fasce
          Ogni affanno a sostener.

(Metastasio, Isacco, parte II; ediz. di
Parigi, 1780, to. VII, pag. 410).

Insieme a questa quartina possono mettersi due citazioni stecchettiane:

839.   Sperare e disperar, questa è la vita.

(Olindo Guerrini, ossia Lor. Stecchetti,
Anno nuovo; nelle Rime, pag. 398).

e altrove:

840.    Il destino è così, questa è la vita;
     Soffrire e poi soffrire!

(Stecchetti, Ora triste; nelle Rime, pag. 529).

e anche può mettersi la strofa francese:

841.              On entre, on crie
               Et c’est la vie,
               On baille, on sort
               Et c’est la mort.1

Così è il testo vero, ma si hanno delle varianti:
                         2° v. Et voilà la vie
                         3° v. On crie et on sort
                         4° v. Et voilà la mort.

È di Ausone de Chancel che Lo scrìsse sopra un album di sua cognata nel 1836; lo popolarizzò Félix Nadar scrivendolo con la firma di Edmondo Texier in calce a un suo disegno nel Figaro del 29 ottobre 1863.


  1. 841.   Si entra, si grida, ecco la vita! si sbadiglia, si esce, ecco la morte.