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[984-987] Nazioni, città, paesi 317


odio di lei, notissimo in Modena e ancor più fra gli abitanti dei paesi vicini, e di cui è soprattutto popolare la prima quartina che si cita in diverse lezioni più o meno esatte ma di cui il vero testo è il seguente:

          Modena è una città di Lombardia,
               Che nel pantan mezza sepolta siede,
               Ove si suol sm... da capo a piede
               Chi s’imbatte a passar per quella via.

Il sonetto fu pubblicato, credo per la prima volta, da G. A. Barotti nelle annotazioni alla Secchia, loc. cit., ediz. di Modena, Soliani, 1744, pag. 81, dove altre cose si dicono sulla sporcizia della città di Modena a’ tempi del Tassoni.

Pisa giace ancora sotto il peso dell’imprecazione dantesca:

984.    Ahi, Pisa, vituperio delle genti
     Del bel paese là, dove il suona.

(Dante, Inferno, c. XXXIII, v. 79-80).

nè più benevolo è l’Alighieri verso Lucca, di cui egli dice che

985.    Ogn’uom v’è barattier, fuor che Bonturo;
     Del no per li denar vi si fa ita.

(Inferno, c. XXI, v. 41-42).

(cioè si) e l’atroce sarcasmo di questi versi salta fuori sapendo che Bonturo Dati, qui menzionato, fu tristissimo barattiere a’ suoi tempi. Ma Dante a pochi la perdonò: ebbe una punta feroce per i Sanesi,

986.                       .... Or fu giammai
Gente sì vana come la Sanese?

(Inferno, c. XXIX 121-122).

e non disse bene neppure della sua patria, alla quale con amara ironia si rivolge dicendo:

987.    Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande,
     Che per mare e per terra batti l’ali,
     E per lo inferno tuo nome si spande!

(Inferno, e. XXVI. v. 1-3).

e infatti Dante mette dei fiorentini in tutti i cerchi dell’Inferno.