Pagina:Chi l'ha detto.djvu/659

Da Wikisource.
[1838] Le frasi storiche della Grande Guerra 627


scrittrice della nostra guerra, parlando della conquista del Monte Nero, magnifico fatto d’armi del 16 giugno 1915, scriveva: «Wenn hier von diesem glänzenden Angriffe gesprochen wird, der in unserer Kriegsgeschichte rückhaltlos als Erfolg des Feindes gebucht wird, dann fügt jeder rasch hinzu: Hut ab vor den Alpini. Das war ein Meisterstück» (cioè, Quando qui si parla di questo splendido attacco che nella nostra storia della guerra viene annoverato senza restrizioni come un successo del nemico, ognuno aggiunge subito: Giù il cappello davanti agli alpini: questo è stato un colpo da maestro. - Alice Schalek, Am Isonzo: März bis Juli 1916, Wien, Seidel u. Sohn, I916, pag. 225). L’attacco del Monte Nero (nome errato ma ormai consacrato nella nostra storia militare: il nome slavo è Krn, che si pronunzia chern e ha significato incerto, «monte a branche, o monte mozzo», e fu confuso con l’altra parola slava crn che si pronunzia cern e vuol dire «nero») fu un colpo di mano abilmente organizzato e meravigliosamente eseguito da sei compagnie di alpini: guidava l’attacco un valoroso, il capitano Vincenzo Arbarello, di Torino, di a. 45, già decorato di due medaglie d’argento, fatto cavaliere dell’ordine militare di Savoia per la bella azione del Monte Nero, poi morto miseramente sotto una valanga il 2 aprile 1917; prima di morire, aveva lasciato scritto con mano tremante in un biglietto: «Credevo morire diversamente: ho cercato di aiutare il mio tenente Botasso (perito con lui) in tutti i modi ma inutilmente: muoio asfissiato nel nome d’Italia» (vedi la monografia dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore, La conquista del Monte Nero, Roma. 1921).

1838.   Ora o mai più.

Il dott. Ettore Tolomei, coraggioso e infaticabile assertore della italianità delle terre atesine e specialmente dell’Alto Adige, scrisse nel settembre 1914 un opuscolo che uscì a Roma anonimo e senza note tipografiche col titolo Per i confini della Patria, che era un vero appello alle armi. La stampa fu fatta nell’ottobre, sotto gli auspici della «Dante Alighieri» e l’opuscolo ebbe diffusione larghissima, fu anche distribuito il 3 novembre 1914 a tutti i deputati in occasione della riapertura della Camera e perciò porta sulla copertina appunto quella data. Nel testo ricorrono più volte quelle parole: «Ora, però, è giunto il momento su-