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706 | Chi l’ha detto | [1929-1935] |
1929. ....Jam proxumus ardet
Ucalegon.1
(lib.II v. 311-312).
1930. Maneat nostros ea cura nepotes.2
(lib. III, v. 505).
1931. Viresque acquirit eundo.3
(lib. IV, v. 175).
ed è detto dalla Fama. Si suole citare anche sotto forma inesatta: (Fama) crescit eundo.
1932. Procul o! procul este profani.4
(lib. VI, v. 258).
1933. Manibus date lilia plenis.5
(lib. VI, v. 884).
Si trova nella commovente evocazione di Marcello ed è pure ripetuto in Dante (Purgatorio, c. XXX, v. 21) che per farne un endecasillabo vi aggiunse un o: Manibus o date lilia plenis. La frase:
1934. Me, me (adsum qui feci) in me convertite
ferrum
O Rutuli.6
(lib. IX, v. 427-428).
sta nel pietoso episodio di Niso ed Eurialo. Dagli altri poemi virgiliani tolgo le seguenti:
1935. Claudite jam rivos, pueri: sat prata biberunt.7
(Egloga III, v. 111).
- ↑ 1929. Già ardono le vicine case di Ucalegonte.
- ↑ 1930. Resti tale cura ai nostri nipoti.
- ↑ 1931. E acquista vigore nell’andare.
- ↑ 1932. Lungi, lungi, o profani!
- ↑ 1933. Date gigli a piene mani.
- ↑ 1934. Su me, su me, su me solo che il feci, volgete il ferro, o Rutuli.
- ↑ 1935. Chiudete, fanciulli, i rigagnoli: già bevvero abbastanza i prati.