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748 Chi l’ha detto [2101-2105]


Milano nel 1889, - sono Giuseppe Giusti, del quale potremo ricordare i versi:

2101.                       Eroi, eroi,
                         Che fate voi?

che sono il principio della saporitissima satira Il poeta e gli eroi da poltrona, scrìtta il 1844; e Giovanni Prati, di cui citerò questi altri:

2102.             Va, sciagurato, mi metti orrore;
               Sei delatore!

(Canti per il popolo - Il delatore).

e il tritissimo:

2103.   Rosmunda, bevi! (ovvero Bevi, Rosmunda).

che è preso dalla popolarissima ballata: Una cena d’Alboino re, ov’è più volte ripetuto.

E poichè ho citato qualche invettiva, ricordiamone un’altra celebre negli annali parlamentari italiani, il

2104.   Vergognatevi!

di Luigi Miceli. Il compianto deputato di Cosenza la disse in piena Camera dei Deputati nella seduta del 1° febbraio 1887 dopo che il Presidente del Consiglio Depretis comunicò il telegramma Genè, da Massaua, che recava le prime notizie dei luttuosi combattimenti di Saati e di Dogali. Altri sentì Svergognati! Robilant, che era ministro degli Esteri, mostrò il pugno all’Opposizione. Le grida, gli urli, le ingiurie furono incredibili. Se il presidente Biancheri non avesse sospesa la seduta, quel giorno alla Camera i deputati sarebbero venuti alle mani. L’apostrofe del Miceli manca nel resoconto stenografico della seduta.

Del resto la vivacità del linguaggio dell’onor. Miceli era notoria: ed è pure sua un’altra frase passata in proverbio, i

2105.   Becchini della Monarchia.

con le quali parole egli apostrofò in Parlamento i ministri, nella seduta dell’8 maggio 1873, in fine di un discorso pronunciato per