Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/17

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viii prefazione.


Nel prologo, che il Craik definisce “a gallery of pictures almost unmatched for their air of life and truthfulness„1 il poeta ci presenta, ad uno per volta, tutti i suoi compagni di viaggio (giacché immagina di essere stato anch’egli della brigata) con tutti i piú minuti particolari della condizione, della educazione, delle abitudini, delle qualità fisiche e morali e del modo di vestire di ciascuno. Dal nobile cavaliere di ventura al contadino, dal letterato al marinaio, dall’avvocato all’usciere del tribunale, dal mugnaio al dottore, dal buon parroco di campagna al frate disonesto e imbroglione, dalla monaca educata e inappuntabile alla volgare e sguaiata venditrice di fazzoletti, la vecchia società inglese della fine del secolo XIV è descritta, in questo originalissimo e interessante brano di poesia, in tutti i suoi diversi elementi. Nessuno

    tiche due sono mutile: La “Novella del Cuoco„ della quale non restano che pochi versi, e la “Novella dello Scudiero.„

  1. Hist. of Eng. Literat. Scribner, New York 1875. I.