Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/184

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novella del cavaliere. 111

per la tua triplice forma. Di questa grazia io ti prego: fa che Palemone il quale ha per me tanto amore, ed Arcita che mi ama cosí caldamente, stiano d’accordo, e distogli il loro cuore da me, in modo che tutto l’amor loro, ogni loro desio, tutte le loro sofferenze, tutto il loro ardore, si spenga, o sia rivolto altrove. Ché se non vuoi farmi questa grazia, e se è mio destino che io debba avere per marito uno di loro due, fa allora che io sia di colui che più mi desidera.

Guarda, o Dea della pura castità, le lacrime che mi scendono sulle guancie. Poiché tu sei vergine e protettrice di tutte le vergini, proteggi e conserva la mia verginità, e per tutta la mia vita io starò al tuo servizio„.

I fuochi ardevano sullo splendido altare, mentre Emilia faceva questa preghiera; quando ad un tratto essa ebbe una strana visione. Improvvisamente uno dei due fuochi si spense, e subito si riaccese, mentre si spengeva l’altro, e cigolando come un tizzo ardente bagnato nell’acqua mandava fuori