Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/217

Da Wikisource.
144 novella del cavaliere.

il cavaliere che con tanto zelo è al tuo servizio, e ti ha sempre servito con tanto amore e del suo meglio dal giorno che lo conoscesti, abbia finalmente la grazia del tuo cuore: io voglio che tu lo faccia tuo marito e tuo signore. Dammi la tua mano, poiché cosí noi abbiamo stabilito. Dà a noi, qui presenti, un esempio della tua riconoscenza. Palemone è, per Dio, figlio del fratello di un re, e sebbene egli sia un semplice cavaliere, mi pare che meriti la tua pietà, giacché egli ti ha servito per tanti anni, ed ha sofferto tanti affanni per amor tuo„.

Poi disse al cavaliere Palemone: “Io credo che non occorreranno molte parole per indurti ad approvare questa mia decisione. Vieni dunque qua, e prendi per la mano la moglie tua„.

Cosí fu stretto, fra loro due, il nodo che si chiama matrimonio o maritaggio, con l’approvazione di tutta la corte, e in mezzo all’allegria e ai canti furono celebrate le nozze. Ed ora Dio che ha creato questo immenso mondo, conceda al prode cavaliere