Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/232

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novella del giureconsulto. 159

anni fa, non mi avesse raccontato questa che voglio dirvi.

Nei tempi antichi, dunque, c’era in Siria una società di ricchi mercanti cosí bravi ed onesti, che avevano un estesissimo commercio di stoffe in oro e in seta dei più smaglianti colori. La loro merce era cosí bella e cosí nuova, che tutti reputavano una fortuna comprar da loro e cambiar con loro la merce.

Ora accadde che questi mercanti una volta stabilirono di andare a Roma, non so se per affari, o per semplice divertimento; fatto sta che non vi mandarono i loro commessi, ma andarono da sè, e presero al loggio dove tornava loro piú comodo per gli affari.

Già da qualche tempo si trovavano per loro piacere in Roma, quando un bel giorno sentirono parlare della famosa Costanza figlia dell’Imperatore, la cui fama giungeva loro agli orecchi con sempre nuovi particolari.

La voce che correva sulla bocca di tutti era questa: “Il nostro Imperatore, Dio