Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/247

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174 novella del giureconsulto.

onde selvagge la portassero al suo destino, troppi amari bocconi dové ancora mandar giú, per non morire di fame, sempre con la morte davanti agli occhi.

Qualcuno di voi mi potrebbe domandare: “Come mai non fu uccisa anche lei insieme con gli altri cristiani? Chi la salvò dall’eccidio il giorno della festa?„ Io vi risponderò allora con queste altre dimande: “Chi salvò Daniele nell’orribile spelonca dei leoni, dove tutti quelli che entrarono prima di lui, d’ogni condizione, furono divorati senza poter fuggire in nessun modo? Nessun altro che Dio lo salvò, Dio che egli portava nel cuore.

A Dio piace mostrare in questo modo i suoi miracoli meravigliosi, affinchè noi possiamo vedere quanto è grande la sua potenza. Cristo il quale è il rimedio a tutti i mali, spesso con mezzi che solo i Sapienti conoscono, fa delle cose per un fine che la mente nostra non arriva a comprendere, cosicchè noi, per l’ignoranza nostra, non possiamo farci un’idea di quanto sia savia la sua provvidenza.