Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/28

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prefazione. xix

Chaucer non ha preso che la materia romanzesca, che molto bene si adattava al racconto fatto da un cavaliere, il quale “ebbe in alto rispetto la cavalleria, la lealtà e l’onore, la libertà e la cortesia.„ L’argomento della sua novella è infatti la storia cavalleresca dei due giovani tebani Palemone e Arcita, che dopo una serie di romanzesche avventure si disputano in un grande torneo la bella cognata di Teseo.

L’elemento epico, cioé quanto si riferisce alla guerra dell’eroe ateniese contro le Amazzoni, che nel poema del Boccaccio occupa tutto il primo canto, è escluso dal racconto del Cavaliere. Il quale solo sul principio accenna fugacemente alle gesta di Teseo nella Scizia, ed incomincia la sua novella dal ritorno trionfale di lui in Atene, e precisamente dalla strofe 25 del Libro II: della Teseide. Il Chaucer, senza abbandonare mai il disegno generale, secondo il quale è svolta dal Boccaccio l’avventura dei due cavalieri di Tebe, ha notevolmente abbreviato la storia di Palemone e Arcita, che nella sua novella è raccontata in 2250 versi,