nella sacra funzione di Cristo. Quindi vuoto il sacco delle mie solite storielle. Tiro fuori bolle di papi, di cardinali, di patriarchi e di vescovi, borbottando ogni tanto qualche parola in latino, perché la mia predica sia piú saporita, e induca più facilmente gli uomini alla devozione. Poi metto fuori i miei scatoloni di vetro pieni di stracci e d’ossa, che passano per reliquie. Prendo in mano mozzicone di metallo a forma di scapola, e battezzandolo per la spalla di una pecora che appartenne ad un giudeo divenuto santo, cominciò a dire: “Buona gente, fate attenzione alle mie parole. Vedete quest’osso? Chiunque di voi ha una vacca, un vitello, una pecora, un bue, con la pancia gonfia per aver mangiato, nell’erba, qualche verme velenoso o per esserne stato morso, basta che tuffi quest’osso in una fonte e lavi la lingua alla sua bestia con un po’ di quell’acqua, e la bestia è bell’e guarita. Ma questo è poco: qualunque persona beverà a quella fonte, guarirà subito del vaiolo, della tigna, e di ogni altra malattia. State bene attenti, che non è mica finito!