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16 novelle di canterbury.

frusta: pareva un canonico, anzi un papa addirittura. Portava una mezza cappa di lana filata a doppio, tonda e tutta d’un pezzo come una campana22. Quando parlava, faceva sentire, per vezzo, un po’ di lisca, affinchè la lingua inglese in bocca sua suonasse piú dolce. Allorchè, finito il canto, toccava l’arpa, gli occhi gli brillavano come due stelle in una serena notte d’inverno. Questo rispettabile frate si chiamava Uberto.

C’era anche un mercante con la barba forcuta e il vestito di vari colori, il quale se ne stava sul suo cavallo, con un gran cappello di castoro in capo. Aveva un bel paio di stivali elegantemente affibbiati. Diceva le sue ragioni con molto calore, e in ogni occasione tastava accortamente il terreno, per vedere se c’era modo di guadagnare qualche cosa. Avrebbe desiderato che il tratto di mare fra Middelburg e Orewel fosse, per ogni buon fine, guardato e reso sicuro dai pirati. Era molto abile a cambiare, ad interesse, gli scudi con le altre monete. Questo bravo mercante sapeva valersi molto bene della sua abi-