Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/149

Da Wikisource.

le due prime canzoni 121

cora fra i mss. leopardiani, ha questo titolo: Argomento di una canzone sullo stato presente dell’Italia, e comincia così : O patria mia, vedo i monumenti, gli archi ec, ma non vedo la tua gloria antica ec. Se avessi due fonti di lagrime, non potrei piangerò abbastanza per te. Passaggio agl’italiani che hanno combattuto per Napoleone: alla Russia. Morendo i poveretti ec. (dopo una descrizione lirica del modo come morivano) si volgevano a te, o patria ec. O Italia, o Italia bella, o patria nostra, o in che diversa terra. Moriamo per colui che ti fa guerra. Oh morissimo per mano di forti e non del freddo: oh morissimo per te, non per li tuoi tiranni: oh fosse nota la morte nostra! infelici sconosciuti per sempre e inutilmente soffrenti le più acerbe pene. Così dicendo morivano e gli addentavano le bestie feroci urlando su per la neve e il ghiaccio ec. Anime care datevi pace e vi sia conforto Che non hacci per voi conforto alcuno, infelicissimi fra tutti, riposatevi nell’infinità della vostra miseria, vi sia conforto il pianto della patria e de’ parenti: non di voi si lagna la patria ma di chi vi spinse a pugnar contra lei. E mesce al pianto vostro il pianto suo: sventuratissima sempre; vi sia conforto che la sorte vostra non è stata più dolce di quella della patria.» Seguita parlando dei danni del dominio francese in Italia, delle vittorie di Adriano sui Farti, del paragonare il presente al passato, ai Romani, ai Greci, alle Termopile ec. Poi ricomincia verseggiando il principio della canzone: «O patria mia, vedo le mura e gli archi ec. Ma la gloria non vedo Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi i nostri padri antichi ec.»; e descritto parte in prosa parte in versi lo stato miserando d’Italia, dopo un accenno agli Italiani combattenti in Russia, e all’infelicità di coloro che muoiono pugnando per altro che per la patria, prosegue: «Qui si passi alla battaglia de’ greci alle Termopile. Ipotiposi de’ combat-