Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/204

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170 CAPITOLO IX. Finita la canzone al Mai, Giacomo pensò di pub- blicarla insieme con le altre due Fer donna malata e Su lo stramo composte l' anno innanzi, e ne scrisse il 4 febbraio 1820 al Brighenti, pregandolo d' incari- carsi della stampa. Il Brighenti accettò, e rispose che lo stampatore, per ingrossare il volumetto, proponeva di aggiungerci le due prime canzoni : ciò piacque al poeta, il quale le mandò subito corrette. Il 7 aprile, non essendosi ancora conchìuso niente circa la stampa delle canzoni, e non avendo il Leo- pardi potuto raggranellare il denaro occorrente, ri- scrisse al Brighenti che oramai rinunciava alla pub- blicazione, salvo che lo stampatore non volesse farla per conto suo, nel qual caso egli acquisterebbe cin- quanta copie del libretto. Mentre aspettava, impaziente e irritato di queste piccole contrarietà, una lettera del Brighenti gli an- nunziò che suo padre si opponeva alla ristampa delle due prime canzoni e alla stampa di quella Su lo stra- zio. Pare che Monaldo rovistando le carte del figlio, come questi sospettava, avesse letto le lettere di lui al Brighenti. Inutile dire che per queste nuove contrarietà l'ir- ritazione di Giacomo crebbe a dismisura. Prese la penna, e rispose : < Quanto ai dubbi di mio padre, ri- spondo che io come farò sempre quello che mi pia- cerà, cosi voglio parere a tutti quello che sono ; e di non esser costretto a faro altrimenti, sono sicuro per lo stesso motivo a un di presso, per cui Catone era sicuro in litica della sua libertà. Ma io ho la fortuna di parere un cogliono a tutti quelli che mi tratt.iiio giornalmente, e credono ch'io del mondo e degli no- mini non conosca altro che il colore, e non sappia quello che fo, ma mi Insci condurre d;ill(' pcisonc clic essi dicono, senza capire dove mi m('ii;iiit'. !'• n m sti- mano di dovermi illuminare o sorvegliare. K (juanto q\V illuminueionr, li ringrazio cordialmente; (in.inlo