Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/218

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184 ^ CAPITOLO X. quente, anzi l'eloquenza stessa della poesia, varia, intima, passionata, a svelare e lamentare le cose pro- fonde e segrete del cuore, della vita e della natura. > ' Egli sentì che per essere originale non doveva fare altro se non esprimere sé stesso, i sentimenti e i pensieri che gli tumultuavano nel cuore e nella mente, sentimenti e pensieri in molta parte diversi da quelli dei poeti suoi contemporanei; si sentì padrone degli strumenti dell'arte, e proseguì per la via nella quale si era messo con le prime canzoni; vi proseguì franco e sicuro, senza altro pensiero che di raggiungere nella espressione quella novità e quella forza che aveva am- mirate nei migliori fra gli antichi. Non che qualche reminiscenza di moderni non si senta nelle Nuove Canzoni; si sente che il poeta ha letto l'Alfieri, il Parini, il Monti, il Foscolo; ma tutte insieme le sette canzoni che noi chiamiamo nuove, e che il Carducci chiamò Canzoni-Odi, cioè. Nelle nozze della sorella FaoUna — A un vincitore nel pallone — Bruto minore — Alla Primavera — Saffo — Ai Patriarchi — Alla sua donna, sono quanto di più originale nella sostanza e nella forma avesse prodotto la lirica italiana mo- derna dopo il Parini ed il Foscolo ; e non furono su- perate se non da altre poesie del Leopardi stesso. Le due canzoni Nelle nozze della sorella o Al vin- citore nel pallone chiudono il ciclo delle poesie civili e patriotiche; ma l'entusiasmo non ò in esse, specie nella seconda, così pieno come nelle canzoni All'Ita- lia e Su Dante. Il poeta seguita ancora ad evocare lo gloriose memorie del passato come rimedio alla ignavia e bassezza del tempo suo; ma si sente che ò sfiduciato, perdio i mali che vedo e deplora gli sem- brano colpa non tanto degli uomini, quanto del de- stino. — Che giova recalcitraro alla nocossitilV llifu- giamoci, scriveva in questo tempo al Giordani, nella ' Uabduooi, Dtgli npiriti t dtlU formt oo., piig. 67.