Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/231

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LE NUOVE CANZONI. 197 secondo la sua usanza, scritta precedentemente la traccia in prosa. Questa traccia è più lunga della poe- sia, e contiene molte cose che nella poesia mancano ; è il documento nel quale il poeta raccolse proba- bilmente molta della materia che aveva disposta in mente per gl'inni. L' inno Ai PatriarcJn è, come dicemmo, in endeca- sillabi sciolti, divisi in sei gruppi di varia lunghezza. Il primo gruppo, di ventun versi, contiene la protasi, che annunzia l'argomento e intendimento dell'inno. — L' inno canterà i progenitori nostri, molto meno infe- lici di noi. Se la fama ricorda un antico loro fallo, cagione delle nostre calamità, pure la clemenza divina non tolse loro che la vita fosse un bene ; e maggiori assai furono i falli nostri che ci ridussero in que- st'ultimo termine d' infelicità. — Nel secondo gruppo, lungo di trentacinque versi, comincia, con Adamo, e con lo stato di solitudine in cui trovavasi allora il mondo, la descrizione dei principii del genere umano: Oh fortunata, Di colpe ignara e di lugubri eventi, Erma terrena sede! Ma l'innocenza e la felicità durano poco: il figlio stesso del primo uomo introduce la morte nel mondo, e, portando seco la maledizione di Dio, fonda le prime città. Queste due prime parti dell'inno corrispondono alla traccia in prosa. Ma nella traccia, prima della introduzione di Caino, c'è l'accenno seguente: < Eva, Donne, bellezza, suo impero, sua corruzione ; > e, dopo, quest'altro : < Set, cioè consolatore. Vizi del genere