Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/352

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316 CAPITOLO XVI.

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Il Risorgimento è la storia dell'anima del poeta dal giorno ch'egli credè morto il suo cuore fino al giorno della risurrezione. La poesia, che ad alcuni cri- tici non pare delle più perfette, è divisa in due parti, di dieci strofe ciascuna ; e ciascuna strofa è composta di otto settenari, divisi in due periodi legati insieme dalla rima dei versi tronchi. La prima parte canta la morte del cuore del poeta; la seconda il ridestarsi di esso alla vita. La natura, che era muta per lui, torna a un tratto a fargli sentire le sue voci : il mondo appare cambiato al suo sguardo. — Che cosa è av- venuto ? Forse la speranza gli ha rivolto un sorriso V Ah no ! grida egli, contradicendo ciò che aveva scritto poco innanzi nello Zibaldone (e perciò non bisogna credergli), no: la natura è nemica all'uomo; la gloria è negata ai più degni (forse pensava al poco successo delle Operette morali) ; le donne disprezzano chi le fa oggetto di un amore alto e vero (forse pensava alla Malvezzi): tuttavia sente rivivere in so le antiche il- lusioni, ha riacquistato il dono dello lacrime, e gli basta: finchò il suo cuore avn\ un palpito, egli non chiamerà spietato chi lo condanna a vivere. La canzone A Silvia, a strofe libere, misto di en- decasillabi e settenari, ò una delle poesie più perfette del nostro autore, cioò una dello liriche più bollo del nostro Parnaso. Cho semplicità di linee, che dol- cezza musicalo di contorni, che sobrietà di tinte noi piccolo quadro! Così la grande arte sa trar fuori la vera poesia, quella che fa sentire e pensare, d.illo scene più umili della vita. Il lettore ha davanti chiaro luminoso il paesaggio di Hecanati, quale si vede in un bel giorno di primavera dulie liuostro del palazzo Leopardi; e nel paesaggio duo gentili figuro di gio- vani, cho guardano confidenti nell'avvenire: là Teresa