Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/431

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LA FINE DELL' ULTIMO AMORE. 395 gurate parole di quella lettera, aprisse gli occhi e ù rialzasse, gridando al suo misero cuore: Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non vai cosa nessuna 1 moti tuoi, ne di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. Si sa che l'amore durò due anni. Cominciato, come dissi, nei primi mesi del 1831, dovè finire nei primi del 1833. Il Ridella suppone che l'acciecamento amoroso del Leopardi finisse per opera del Ranieri ; il quale, per indurre l'amico a lasciare Firenze, gli confidò che la Fanny si burlava di lui. Ma la supposizione non ha fondamento, perchè il Leopardi, come s' è veduto, sa- peva di dovere probabilmente andare a Napoli, ed era disposto d'andarvi, fino dall'agosto 1832. Piuttosto, s'egli seppe che la Targioni lo canzonava, e perciò si staccò da lei, l'avrà saputo da altri. « * Se l'amore fu indegno, le poesie ch'esso ispirò sono nobilissime. < Il pensiero dominante e Amore e morte non sono per nulla, dice il Carducci, poesie erotiche, sono meditazioni perfette e sublimi. > ' Il pensiero dominante appartiene al primo periodo dell'amore, il periodo della esaltazione, e fu composto nel 1831, prima che il poeta andasse a Roma col Ra- nieri; Amore e morte fu composto dopo il ritorno da Roma fra la primavera e la fine del 1832, e rappre- senta il secondo periodo, il periodo della commozione profonda, nel quale il pensiero amoroso si associa al pensiero della morte e finisce coU'esserne soggiogato.

  • Cabdccci, Degli spiriti e delle forme ec., pag. 112.