Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/475

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LA < PALINODIA > H < LA GINESTRA >. 439 sterminatore, che aveva ai suoi piedi i ruderi delle città da lui distrutte, si sentì rinascere alla poesìa, a qualche cosa di nuovo nella poesia. E senza ab- haudonare interamente gli altri lavori che aveva fra mano, in alcuni momenti di felice ispirazione pensò e scrisse le sue due ultime liriche. Il tramonio della luna e La ginestra ; che sono, specialmente l'ultima, degno coronamento al solenne edificio poetico da lui consacrato al dolore umano. Il tramonto della luna è un compianto sulla morte della giovinezza. La giovinezza è un tema inesauribile nella lette- ratura del nostro autore; egli vi torna su molto spesso in verso ed in prosa ; e in questa poesia si duole per- chè la parte migliore della vita umana, dove pure 0(/ni bene è frutto di mille pene, debba cedere il luogo alla aborrita vecchiezza. Ogni aspetto della natura, sia pur bello e gentile, ha per il poeta una parola di dolore. La luna, giunta al confine del cielo, manda gli ul- timi raggi ad illuminare un vago paesaggio in riva al mare; fra le ombre che si allungano gli oggetti mutano forme e si confondono; di che l' incantevole scena acquista maggior vaghezza. A un tratto spari- scono gli oggetti, spariscono le ombre, e tutto piomba neir oscurità. La luna è scomparsa, e il carrettiere dalla sua via saluta con un mesto canto l'ultimo al- bore della luce che gli fu guida. Così, dice il poeta, dilegua la giovinezza : fuggono le illusioni e le speranze; ed una tenebra trista av- volge la rimanente vita dell'uomo. Voi però, o piagge, o colline, noii resterete orfane lungamente, che dall'altra parte del cielo vedrete domani sorgere l'alba, e poi il sole inondare di luce i campi del cielo. Ma la vita mortai, poi che la bella Giovinezza sparì, non si colora