Pagina:Chilovi - Il nuovo palazzo per la Biblioteca Nazionale centrale di Firenze, 1892.djvu/5

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Che fossero prese tutte le disposizioni necessarie per il servizio della lettura serale nel modo che prescrivono i nostri regolamenti, cioè riunendo, durante il giorno, i libri desiderati in un deposito, e illuminando la sera pochissima parte dei locali.

Che i grandi magazzini di deposito dei libri fossero per la loro sicurezza separati dalle altre sale, e che con queste avessero le minori comunicazioni possibili.

Che le rarità bibliografiche, possedute in gran numero dalla Biblioteca, fossero per ora conservate in un Museo bibliografico che col volger del tempo potesse, se ve ne fosse il bisogno, esser trasformato in magazzino di libri.


Di questo nostro progetto diamo soltanto la distribuzione dei locali di tre piani, cioè del terreno, del primo e del secondo piano o piano nobile, perchè è sopratutto la distribuzione dei locali di questi piani che deve corrispondere alle esigenze del pubblico ed ai bisogni della Biblioteca.

Il terzo piano, diviso nella sua altezza in due, è quasi tutto destinato a magazzino di libri; così pure la maggior parte del piano che resta al di sotto dal piano terreno. In questo ultimo trovano anche comodo posto gli apparecchi necessari pel riscaldamento e per la ventilazione di tutti i locali, per la produzione della luce elettrica, per la legatoria, ecc.

Prendendo ora in esame i tre disegni che qui pubblichiamo, si vede subito che la parte anteriore del nuovo palazzo è quasi tutta destinata ad uso pubblico o ad uffici amministrativi, mentre l’altra parte serve di Magazzino di deposito per i libri.

Questo deposito generale dei libri è suddiviso in 8 piani, ciascuno alto, in media, metri 3,50. Questa altezza, maggiore di quella usata altrove, è resa necessaria per il clima del nostro paese. Gli scaffali di questo deposito saranno costruiti in modo che da tutti i palchetti si potranno prendere i libri senza bisogno di scale portabili; ed inoltre ognuno dei palchetti mobili, di ciascun scaffale, misurerà in lunghezza un metro preciso.

I magazzini di deposito dei libri non ricevono la luce dall’alto, ma dai lati, e non v’è quindi bisogno di impiantiti reticolati. In ciò abbiamo seguito l’esempio, dato recentemente dall’architetto Arwed Rossbach nello splendido edifizio da lui costruito per la Biblioteca dell’Università di Lipsia.

Abbiamo anche pensato alla trasmissione meccanica dei libri dai principali magazzini di deposito alla grande Sala di distribuzione secondo il sistema inventato, e cortesemente comunicatoci, dal signor Bernard R. Green, sopraintendente e direttore dei lavori di costruzione della grande Biblioteca del Congresso, che ora si sta costruendo a Washington.


Parliamo ora del come sono distribuiti gli altri locali.

L’ingresso principale è in via Porta Rossa, la quale di fronte alla Biblioteca avrà una larghezza di quattordici metri.

Dall’atrio (1) si accede al vestibolo (2), e per una porta laterale a sinistra, si arriva alla scala di servizio (3), destinata unicamente agli impiegati, e all’abitazione (4) del custode della Biblioteca. Prossima a questa scala, vi è anche quella privata che conduce direttamente al terzo piano, dove oltre ai magazzini dei libri è anche l’abitazione del Prefetto della Biblioteca.

Nel vestibolo, che riceve luce da un cortile (5), volgendo a destra si trova