Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/124

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9 4 %ì/pofla di Bonn' Tppoììtó

« quelli, i quali non ui faranno flati ammetti, gli ubbidivano ò « no ? Se a quefto non ci penfa, rimarrà con un bello Icilma ad- « dottò ,-fèuorrà con Tarmi eflèquirlo,& sforzarci, bifognerà « che entri in una difficihttìma,hinghiflìma ; & pericolofiflìma « guerra. Adunque che falute,che tranquillità perpetua, oche « ripolòlpera egli da queftafua Indittione,& da quefto conte Ciliabolo?&c.

Ippolito. Perche dico,tu uai cofi moltiplicando cianciumi,però fi di

ce,che Iddio farà quello, che farà anch’egli la parte fua ;& al Papa farà ballato far il debito fuo : il quale è di dire, & far qui to può per la làlute dell’anime ; ma quando poi ette non uo- lmc. i o. gliono iàluarfi,ioro fia il danno. Si ibi fuerit filius pacis, uc-

Matt. i o. niet pax fuper eumrfin auté, reuertetur ad uos ; ma guai à chi

ftaritrofo,perche jtolerabilius erit teme Sodomorum, che a limili ritrofi. Il Papa non ha bilògno,nè uuole, nè péfa di far tanti pezzi,come tuttauia tu uai incolcando. Et non è egli limile a uoi altri,i quali riuoltati del tutto in fuore, fcriuete, & Maligniti de an d a te predicando per Germania,che le flette a uoi, uorrefte gli eretici mo pjg]j ar p a p a co i Cardinali, Vefcoui, & tutto il Concilio di derni d intor* Trento,& impiccar tutti in un bel cerchio, & ftrappar loro le no a iiguerra ]i n g uej &- f ar & dire. Mifericordia, come ben gli fta il nome, hutteogiudi* che gl’impone il Mutio,cio è,Eretico infuriato. Non ha folce di iheirna . f e detto tutto ciò quel ualente predicatore,© piu torto depre- dator dell’anime ; chiamato Matteo giudice profeflòr della Academia di Ihenna : al cui furiofo, & rabbiofo morfo ora il Kutio . Mudo Iuftinopolitano fi oppone con fcrittileggiadriflìmame

te. Et è bella,chehauendo or’ora detto,che il Papa non deue penfarfi di entrare in guerra ; al finir poi della tua chieranza- na conchiudi,& dici,

Vergerlo. Quando ho ben penfato,non ueggo,che quelle fueparole

« (ciò è,riducere le pecorelle dilperfe,cerca la làlute, la traquii « lità perpetua,& quiete della Republica Criftiana)pollano in- « tenderli altrimenti, fe non che adefiò egli uoglia uenire a ta- « gliarci a pezzi tutti noi, &c.

Ippolito* Tu hai una gran paura in fatti, & ti ueggo lìnorto nel uoico

per