Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/211

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contrai ter%oferino del Verg. j 81

ti .O infenfati,quis uos fafcinauit non obedire ueritati ì Già G 4 /. 3 . hauefte forma difedeli,or fiere eretici; perciò nó hauetepiu forma che buona fia. Adunque cangiateui, & ritornate alla effigie uera di Crifto,Donec formetur in uobis Chriftus» Co fi,dico, gridando ogn’or la Chiela per riuocargli , elfi ogn’or piu fi fan ritrofi,& meno afcoltano:però che tra l’altre forme, che han preio di nuouo contra quella di Crifto, hanno in fu* premo grado quella dell’afpide fiordo, oftinato ad ogni uoce, Afridc fori*. per gagliarda che firn, che lo uoglia fmouere dalle fiue oleure grotte. onde elfi nè da ragion alcuna molli, nè per confiuetu- dine antica mutati ; nè per la uiua forza d’autorità de fanti pa dri conuertiti ; Ibi fi ftàno immerfi nell’oftinatione de lor prò prij errori,a guila dell’afpide,che fi refta nelle cauerne,non a- fcoltandola uoce dell’incantatore,quando ad uficirlo sforza: compdration coli coftoro (fecondo il detto di Crifto in S. Giouanni ) ama- tr<t Valide er no di maniera le lor tenebre, che odiano la luce, la quale la Eretico. Gliela uorrebbeamminiftrar loro cauandogli da’ lor errori: lodn ’ 5* ma elfi dal cieco furor guidati per ftarfi empi non uogliono udir il canto della chiefa, Tanquam alpidis fiurdee & obturan- tis aures fuas, qua* non exaudiet uocem incantantium, & ue- nefici incantantis fiapienter, &c. Tutto quello opera in loro , f

l’oftination che è proprietà dell’erefia. Et per tanto non è l ° q gran marauiglia,fie con quante fatiche fi faccia il Papa, & con quante ragioni alleghi, perche debbiano uenir al Concilio, efisi nondimeno,fi Hanno fin qui, ritrofi, allegando uarie ficu- fq,per non uenire.Ncl primo fcritto ha detto il trasformato, Wg f c d e ^.incantato Vergcrio,chc nó uengono,perche non fon chia- i0r ' “j r ^ l ^~ mati ma efclufi .Nel fecondo dice,che non uengono,perche ne { . a er ^J Jj, ancor che fieno chiamati, ogni cola è finta, per trappolargli. ^fuenir d Qui nel terzo dice,che non uoglion uenire, perche i faluicon Conc m 0 . dotti fon fiati lor ; rotti. & chi può qui coprire l’oftination lo- ro>& il furore cieco, per lo quale Dilexerunt magis tenebras io. 3 . quàmlucem ì Come è pófsibile, che le non fonerò piu che accecati,non fiaccorgcftcro almen del lor gran fallo,leggende» tu tuigiorno, come leggono nelle fcritture, la differenza ■ , che