Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/34

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4 Risposta di Donn'Ippolito

mento, il qual spero ne debbia uscire, et tanto più volentieri il faccio, quanto che ne'scritti suoi, m'accorgo, che se ben senza giudicio, et pazzamente scrive, saltando sempre (come si suol dire) di palo in frasca,egli però a guisa di bolzon senza penne, che sia da man gagliarda spinto; da altri vien'instigato, a scrivere ciò che gli vien su la penna, pur che sia contra la Chiesa Romana, toccando sempre d'ogni cosa un poco. Talche non solo contra il Vergerio, ma contra quanti l'hanno insegnato et spinto, perche cosi scriver debbia, ho tolto a rispondere: et accioche meglio, et più distintamente s'intenda quello, che egli ha fatto; quel che so io in questa risposta, si ha da avvertire, quanto a lui, che egli ha dato fuori ultimamente tre scritti contra l'Indittion del Concilio di Trento. Ne'quali fa professione di trattar la Chiesa Romana da pazza, il Papa da poco savio, et tutti noi da cervelli scemi, se ci diamo a credere che da tal'Indittione si possa cavar bene, ò profitto alcuno per la Chiesa; essendo che, secondo il giuditio di esso Vergerio, ogn'altro effetto ella intenda di produrre, che di giovamento. Et perciò proferendo di passo in passo ciò ch'egli se ne creda, si fa intender chiaro, che come poco sodisfatto di lei, anzi assai offeso nell'animo suo, non è per mancar ad occasion'alcuna per renderci i condegni frutti dell'odio suo contra di noi conceputo. Ilqual suo penfier malvagio si discuopre chiaro nella presente sua invettiva, ò satira, ò diceria maledica, che fa in questi suoi scritti, che già ho detti. Però è ben fatto, che, chi havesse semplicemente letto i suoi blasfemi, et escommunicati trattati in tal materia, legga ancor l'avvertenze,che contra quelli, in parte, qui saran poste.

Quanto poi a me, s'ha in questo fatto da considerare, che io non hebbi mai per tempo alcuno da far con seco, nè in bene, nè in male per niun modo, nella caufa commune della Religione, nella quale ciascuno è obligato, eccetto per quello che a se appartiene, di difenderla. però qualunche leggerà queste tal mie avvertenze, potrà di qui esser chiaro che odio alcuno o nemicitia particolare, non m'ha mosso, ma solo zelo


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