Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/6

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ra del fuoco, meno spero, che debbano operar i miei scritti, ma per giovare al gregge di Cristo quanto piu posso, affaticandomi nel servitio di sua santa Chiesa, secondo la professione, et il debito mio. Et con questo proposito gli ho voluti al fine fare stampare; appoggiandoli alla molta virtù et autorità di V. Illustrissima & Reverendiss. Signoria; si perche questa è sua propria difensione, come Cardinale, & come nepote, et principal ministro del Papa; trattandosi di quel che si tratta; si perche havendo io giudicato, che'l soccorrer presto a simil veleni, sia buona parte del profitto, non ho posto molto tempo in dar fine a quella mia impresa; nella quale, perche la fretta si potrebbe haver tirato qualche imperfettione, & da giuditij, migliori del mio, esser conosciuta, mi sono fermamente confidato, che nel difender ella le cose sue, potrà, et vorrà escusar quelle d'un suo devotissimo et umilissimo servo, come son io; essendo offitio di gran Signore, ad imitation di Dio, riguardar principalmente la intention di chi opera. Il che succedendo, lo riceverò in premio di queste mie fatiche, dedicate al nome di V. Illustrissima et Reverendiss. Signoria, la qual la supplico,che non si maravigli, se mi vaglio di troppo grande scudo contra si vile, et abietto verme, qual'è il Vergerio; et mi conceda questa consolatione per farlo più confondere, et per farlo ( già che vuol esser can rabbioso) più arrabbiare, che le sue ferite profonde, et mortali gli


vengano