Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/106

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j & ^RìJJtòjladiDorw' Ippolito

ff fciadori ui fieno per hauer luògo nel deciderete pur non l’hà* <c ueranno,ne giouerà loro la prudenza,la grauità,e la pietà,del <c la qual fofièro ornatiffimi,perche quelle belle doti, non fono “ ftimate ne’Concìlij,fe non uè Mitra. ìppolito. I n tutte quefte parole,che altro fa coftui,fe no l’ufficio della ranafcome fi dicejche morderebbe fe hauelfe denti? & chi ha dubbitato mai di quella uerità, che có tutto, che gli Impe ratori. Re,e i Principi, o altra forte d’huomini fenza ufficio ec Biutto P rìnci cléfiaftieò fottero prefenti o affittenti al Concilio, & fi fortore ha dato mi feriuelTero ancora,non perciò mai per alcuna età fi legge, che noto doniti = deiTeì'O il uoto diffinitiuo, ma confultiuo,ouero confirmatiuo no nel Qocìlio. & approbatiuo Par quali, che pur’oggi s’incominci quello ballo,& che i Principi mai piu non le ne fieno accorti, iquali però in quella parte tenerebbeno a fcuola il Vergerlo con tut Sii complici fuoi.Legga un poco i Concilij,cominciando dal Nieeno,oue fi ritrouò Coftantino Magno,& uegga, fe pur da ìiiun di loro fi può hauerne ancor ombra, che i Principi affitte Contino ma ti dettero il uoto decifiuo. Bé trouerà egli che Coftantino fe-i gno [ed$ua da ne j Concilio doppo i Velcoui,& che hauendo prima da poi Vejc'oui . ] orQ dimadata licenza,leder uolle;& trouerà,che gli altri Im- peradori,che ne’Concilij fi fon ritrouati, fono fiati per udire , & non per intrometterli,fi com’ha detto chiaraméte nella fua Cotews v. lettera Coftantino Quinto, che di fopra, poco fa ho ricorda-*

. ta ; oue,tra l’altre cofe,afficura il Papa; ch’egli non fi tirerà ne dall’una,ne dall’altra parte,ma fe fi accorderanno infieme, là- Conc. in. co rà ben fatto. Siquidem utrique cóuenerint, ecce bene ; fcri- ftantinop. ue etto; Sin àutem minime conuenerint, iterum & cum omni . humanitate eos,(cioè,i mandati di Roma) ad uos dirigemus * Et poco ftante Soggiunge, limitare,& rogare poftumus ad o- mnem commendationem, & uniratem omnium Chriftiano- rum ; neceffitatem uero inferre nullatenus uolumus. Che le i’Imperadore hauefte penlàto di dar’il uoto diffinitiuo,nó hau rebbe detto,Siquidem utrique conuenerint, &c. Ma haureb- be detto,Siquidem conuenerimus ; ò limili altre parole,mettendoti anch’egli per la fua parse * Ma perche làpeua > che l’uf-