Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/39

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contra il Vergerio. 9


a lor pare, che tutta sia dalla parte loro, onde dicono, che la[ogni cosa buona et santa sia della lor parte.]scrittura santa, la Chiesa Catolica, Cristo, et Iddio stesso, sono dalla loro, et contenuti nella lor dottrina. Ma i Catolici sanno molto bene come vanno le cose, et chi sia in errore, et chi nò. Voi altri tutti della moderna scuola, ò Luterani, ò Anabatisti, ò di altra setta che vi siate,[Gli Eretici sono simili alle Volpi do Sansone. Iud.15.] siete volpi che portano il fuoco alla coda, per abbruciare il buon grano della Chiesa, come si legge di quelle di Sansone. Ma oggimai siete troppo scoperti, et le vostre frodi non vanno più oltre nelle menti de buoni. Della vita, et dottrina di Morone, fanno chiaro testimonio le attioni[Il Car. Morone giustificato da tutte le parti.] sue di molti anni, fatte nel cospetto del mondo, et i travagli che di continovo hà sopportato in Germania per servitio della Chiesa Apostolica, et della fede Catolica, difendendo i Catolici in quella Provincia, et impugnando gli progressi degli Eretici, et ne fa fede similmente la dottrina che ha fatta predicare, et insegnare nel le sue Chiese, la quale è stampata, et fa testimonio certo, che sia falso tutto quello che in contrario dice il Vergerio. Morone è stato a'cimenti, et non hà fatto come tu ò Vergerio, che in Germania ti accordarti con gli Eretici contra il tuo Signore, che ti haveva tanto onorato, mandandoti là per suo nuntio, et per cio ti fuggisti poi d'Italia, cacciato solo dal testimonio della tua coscientia. Et non è quell'ottimo Signore simile a noi altri, i[Il Verge. ha tradito il suo Signore. Lo spirito degl'Eretici è spirito fantastico.] quali havendo uno spirito fantastico, sotto titolo che sia spirito santo, non vi lasciate conoscer mai, nè usate di confessar'il vero dell'esser vostro, se non quando siete scappati in lontan paese. Questo dignissimo Prelato ha parlato sempre, parla, et parlerà ad un modo, onde nè prigionia, nè libertà l'han potuto condur mai a dire di esser altro di quello che egli è veramente. Come adunque non hai tu havuto roslore di scrivere, et dir di lui ciò che n'hai detto? ma qui (si come in altri passi ancora) io ti scuopro per huomo di niuna lealtà, ma, come dir si suole, per un gran furbo, che per far i fatti tuoi non ti guardi, anzi con ogni industria ti sforzi di mettere la maschera alle cose[Il Verge. vorrebbe imma=] nostre, et dar nota a i


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