Pagina:Cicerone, Paradoxa (volg. it).djvu/43

Da Wikisource.

31 innumerabili cupidigie, in quanto brieve tempo potrebhono queste cose consumare grandissime ricchezze? Or quando chiamerò io costui ricco, quando esso medesimo cognosce se esso è bisognoso.

(5) Il testo latino delle moderne edizioni reca qui: de re loquar: ma il trecentista si avvenne ad un’antico manoscritto, che porgeva: de te loquar. Nondimeno la lezione moderna de re loquar debbe mettersi avanti all’antica: imperocché qui si parla di roba.

(6) Il latino: Haec profecto, quae sunt summarum virtutum, pluris aestimanda sunt, quam illa, quae sunt pecuniae. Onde il buon trecentista debbe avere qui letto summitatum, o summitates virtutum.

(7) Gli spazii di marmo, sono il sola marmorea, cioè il luogo che è di mezzo tra l’una e l’altra parete della camera, ovvero il pavimento.

(8) Il latino: ex meo tenui vectigali, detractis sumtibus cupiditatis, aliquid etiam redundabit.

(9) Il codice vaticano quando reca la lezione di questo verbo abbondare con una sola b, quando con due.

(10) Il latino: habuit enim aediculas in Carinis et fundum in Labicano. Labicano prese il nome da Labico, vecchio paesello vicino al Tusculo.