Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/296

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capitolo quinto 289

Pasolini e non alla moltitudine - per effetto delle quali riuscivano frustranee le riforme largite dal Pontefice, altamente lodato in quello scritto, si gridava: abbasso i ministri sacerdoti e si designavano i nomi degli uomini fra cui il Papa avrebbe potuto opportunamente scegliere i propri ministri.

I nomi designati in quel foglietto stimo opportuno riferire anche io, perchè mi sembra che quei nomi, tutti di uomini di opinioni temperatissime, esprimano la moderanza, anzichè l’intemperanza delle domande della moltitudine, la quale altro non chiedeva, in quel giorno 8 febbraio, se non ciò che, da molti mesi, andavano chiedendo il conte Pellegrino Rossi, il conte Pasolini, il padre Ventura e gli altri consiglieri di Pio IX, che, pure essendo liberali, appartenevano a quella prediletta schiera di moderati nei quali soltanto era raccolta - secondo il Farini - l’onestà, la apienza, il vero amor di patria e tutte le virtù teologali e carlinali.

Ecco i nomi contenuti nel sacrilego foglietto:

«Ministro degli affari stranieri e presidente del Consiglio, principe Corsini, o figlio, don Neri Corsini;

«Ministro dell’interno, conte Pietro Ferretti, o Marco Minghetti;

«Finanze, principe Simonetti, o Zanolini di Bologna;

«Istruzione, Carlo Pepoli, o Terenzio Mamiani;

«Commercio e agricoltura, deputato Recchi, o principe Doria;

«Lavori pubblici, conte Massei, o principe Aldobrandini;

«Polizia (da abolirsi), intanto marchese Constabili;

«Giustizia, avvocati Sturbinetti, o Armellini, o Piacentini;

«Presidente del Sacro Collegio per gli affari ecclesiastici, cardinali Antonelli, o Ciacchi».

È una lista di nomi cosi ortodossa che migliore non avrebbe potuto dettarla il conte Pellegrino Rossi, o il conte Giuseppe Pasolini.

A quel tumulto accorrono alcuni fra i più autorevoli cittadini, alcuni fra i più autorevoli consultori a piazza Colonna, ove la ressa della gente è maggiore; si delibera di inviare al Papa una deputazione che è, lì per lì, composta del principe Aldobrandini e dei consultori di Stato conte Pasolini e avvocato