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valorosi ed esperti. Primeggiava per altezza d’ingegno e per profondità di studii su tutti l’illustre filologo, archeologo, nummologo e storico Bartolomeo Borghesi, e appresso a lui emergevano i valenti artisti Tenerani, Sarti e Poletti, e i chiari letterati Strocchi e Muzzarelli, e gli scienziati Boncompagni e Folchi, e per studii di diritto e di economia politica e di scienze sociali per grande esperienza di affari, non disgiunta da grande probità, il Recchi, il Pasolini, il Lauri, il Guiccioli, e i monsignori Corboli-Bussi, D’Andrea, Mertel e Pontini, e i principi Simonetti e Torlonia.

E, quantunque assemblea in sua maggiorità conservatrice fosse cotesta e in essa non mancassero nemmeno gli amici del passato e della reazione, pure vi era raccolto un nucleo di uomini della libertà e della unità della patria caldi sostenitori quali il Recchi, il Muzzarelli, il Pasolini, l’Aldobrandini, il Caetani di Teano, il Corsini, il Corboli-Bussi, il Guiccioli, il Lauri, il Simonetti, lo Strocchi e il Zucchini.

Finalmente i collegi elettorali, convocati pei giorni 18, 19 e 20 maggio, procedevano alla scelta dei loro rappresentanti nel Consiglio dei deputati.

Il giorno 18 la maggior parte dei comizi addivennero alla elezione dei rispettivi uffici di presidenza, secondo le norme fissate dal regolamento provvisorio del 1° aprile: ma in parecchi collegi non si riusci a raccozzare, pel giorno 18, il numero di elettori stabilito dal regolamento per la costituzione degli uffici di presidenza, e ambedue le operazioni, cioè la scelta della presidenza e quella del deputato furono rimandate al giorno 19.

Il giorno 19 in parecchie provincie imperversò la pioggia, e nel collegio di Castelmaggiore - nella provincia di Bologna - in modo tale che non poterono riunirvisi gli elettori nel numero necessario e fissato dalla legge, né il 19, né il 20; onde la elezione non avvenne e il comizio elettorale dovette essere riconvocata il 14 giugno successivo per la nomina del suo rappresentante.

Nelle operazioni elettorali di tutti i collegi si scorgono le tracce della ingenuità primitiva e della più grande inesperienza costituzionale: in molti di essi le votazioni di ballottaggio, con interpretazione restrittiva della legge, furono indette ed eseguite nello stesso giorno 19, immediatamente dopo la prima vota-