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documenti 459

da ciò per presentare nuovamente, nel successivo agosto, la istanza del signor avvocato Francesco Mayr, avvertendo, per ogni buon fine che il richiedente era affatto separato dal cugino avvocato Carlo.

Monsignor Morandi, succeduto nel Governo a monsignor Grassellini, rispose all’Eminentissimo Legato che dopo quella risoluzione sovrana «non poteva permettersi d’indagare quali fossero le ragioni che indussero a così decretare, nè d’interloquire sulla odierna domanda senza una sovrana prescrizione».

Dopo una tale risposta nulla più si conobbe in ordine alla dimanda Mayr dal Ministero politico, cui, in forza della legge 15 marzo 1847, è attribuita l’autorizzazione sulle nuove pubblicazioni periodiche.

Il sottoscritto assessore generale di polizia porta tuttociò a cognizione di V. S. illustrissima in replica al foglio in data d’oggi stesso, n. 23,959, ritenendo che di questo periodico intenda parlarsi nel ripetuto foglio, e con sensi di distinta stima passa a confermarsi

Di V. S. Ill.ma

Pel signor ministro di polizia
Umilissimo e devotissimo servitore
Francesco Perfetti, assessore generale.


Signor Ministro dell’interno.

A tergo è il seguente rescritto di tutto carattere del conte Recchi.

Li 16 marzo 1848 (urgenza).

Signor Alessandrini,
      Si partecipi alla polizia che S. Santità, nell’udienza del giorno di ieri, ha accordato il permesso al signor avvocato Mayr di pubblicare una gazzetta in Ferrara, e che già si è scritto in proposito dal ministro dell’interno all’Eminentissimo Legato di Ferrara.

G. Recchi.


Documento N. VI.1

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA CIVICA.


Roma, li 25 gennaio 1848.

Dai rapporti giunti questa mattina alle 9 antimeridiane si rileva quanto appresso. Circa le 4 pomeridiane è stato condotto nel posto del 5° battaglione da vari civici fuori di servizio e ad istanza di Ignazio Poggioli sottotenente del 5° suddetto, certo Piccirilli Pietro prevenuto di aver ingiuriato sulla pubblica via una donna per nome Rosa Beni.

Circa poi le 5 della sera vennero tradotti nel soprannominato quartiere del 5° due lampionari per rissa fra loro avvenuta, ed inviati alla Piazza, unitamente ad un coltello trovato indosso ad uno di essi.

Da rapporto straordinario del 6° battaglione si conosce che verso la mezzanotte vennero arrestati e tradotti in esso corpo di guardia Benedetto

  1. Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-1849, esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta 37.