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documenti 487

Parendomi di avere esauriti i sommi capi della materia che mi ha dato r onore della presente comunicazione, passo a quello di segnarmi colla più profonda stima e considerazione.

Di lei, signor Marchese,

Firenze, 1° aprile 1848.
Devotissimo ed obblìgatissìmo servitore

Eugenio Albéri

Segr. dello stato magg. gen. dell'esercito pont. di operaz.



Documento N. XXXIX.1


Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

Soltanto ieri mattina mi fu comunicata dal Governatore di Comacchio la capitolazione della resa di quel forte e ne accludo qui la copia, dalla quale vedrà l’accettazione per parte del signor generale Durando. Sulle ore 5 pomeridiane del 31 marzo gli Austriaci sortirono dal forte, che occuparono le guardie civiche, e sul quale venne inalberato lo stemma pontificio, che fu salutato da una salva di artiglieria, e dal suono delle campane. Per eseguire questa capitolazione il Gonfaloniere mi domandava altri fondi, onde pagare il mese di soldo alla truppa, e pensare alle altre spese di trasporto, e trovando di tutta urgenza la richiesta gli feci avere scudi 1000. La truppa svizzera, che era in Comacchio, ieri ne è partita a questa volta, ed è arrivata oggi in numero di 350 uomini, con due pezzi di artiglieria e un distaccamento di dragoni.

Il generale Durando si è trattenuto qui a tutto il mezzogiorno di ieri, che parti per Bologna dicendomi che fra non molti giorni sarebbe ritornato qui. Secondo i concerti seco lui presi, tra ieri ed oggi sono partiti quattro battaglioni di guardie civiche e di volontari sul confine del Po, uno alla Stellata, un altro a Pontelagoscuro, un terzo a Francolino ed il quarto alla Zocca. Ha posto poi in qualche calma l’ardore che si aveva per occupare senza dilazione questa fortezza, e mi ha gentilmente corrisposto tenendone discorso con le persone più influenti, dimostrando loro che non nuoce il ritardo, e come sarebbe di sagrificio alla città una precipitosa sollecitudine, e di grave perdita di truppa, poiché senza i mezzi d’intraprendere un assalto rimarrebbe tutta esposta, e sarebbe un’imprudenza militare volendo dar opera all’impresa.

Accennai nella mia 30 marzo N. 2866 che qui erasi formato un Comitato od Aggiunta che non incontrava il suffragio del popolo, perchè si occupava di tutto, ed assumeva in certa tal maniera l’autorità del Governo. Quando venne creata questa Aggiunta ne ebbi l’avviso, e mi dissero che si occupavano di raccogliere ogni notizia anche dall’estero, che mi andavano comunicando con utilità del pubblico servizio, e che pensavano ancora di dare opera ad un arruolamento volontario per il Veneto; cosa però che io

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 117.