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546 ciceruacchio e don pirlone


Se piace a voi tal concordia, vi proferiamo i provvedimenti che sieguono:

1° Ciascun Tenente-colonnello avrà temporariamente un assessore ed un cancelliere. Sarà quegli legittimamente incaricato de’ giudizi economici sì civili e sì criminali;

2° Di questi e di tutte le operazioni necessarie a mantenere la quiete e a proteggere i cittadini del circondario saranno centro i Tenenti-colonnelli in unione alla Magistratura:

3° Ogni giorno, fino a nuove disposizioni, i Tenenti-colonnelli si aduneranno in Campidoglio col Magistrato per conferire dei temperamenti opportuni alla tranquillità interna;

4° Gli assessori, purchè giunti a trent’anni laureati in legge ed esercitati nel foro, saranno eletti da ciascun battaglione a maggioranza di voti nel giorno di domani. I cancellieri vi saranno dati da noi.

In questo mentre ci proponiamo di esporre a Sua Santità il bisogno di quei provvedimenti che possono ristabilire la quiete del popolo.

Dal vostro senno, dall’amore dell’ordine e della patria, che è in voi sì grande, aspettiamo che vi mostriate soddisfatti della proposta e l’abbiate per indizio della fiducia che in voi poniamo e della unione che vorremmo stretta fra noi.

Dal Campidoglio li 2 maggio 1848.
Tommaso Corsini, Senatore.
Conservatori
Marc’Antonio Borghese,
Filippo Andrea Doria,
Clemente Laval Della Fargna,
Carlo Armellini,
Vincenzo Colonna,
Francesco Sturbinetti,
Antonio Bianchini,
Ottavio Scaramucci.



Documento N. CXXII.1

N. 41-44 Segr. Gen.


Illustrissimo signore signor padrone colendissimo.

Sono effettivamente partite poco dopo la mezzanotte le Legioni romane per Rovigo, come è pure partito il generale Ferrari col suo Stato Maggiore.

A mezza mattina poi si sono messi in viaggio, per la stessa direzione i battaglioni di volontari, che erano arrivati ieri. Oggi ne son giunti altri nel numero di circa tremila, vestiti quasi tutti uniformemente e che fanno bella mostra. Sento che domani essi pure proseguiranno la marcia, e che ne possino giungere altri da Bologna.

Ho avuto lettera dal generale Durando, in data 30 aprile da Treviso, e non mi parla dell’armata.


  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 25, Copertina 1-18