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Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/559

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552 ciceruacchio e don pirlone


Documento N. CXXVI.1


Ordine del giorno 8 maggio 1848.


Militi cittadini di Roma!

Il volere di Sua Santità mi chiama oggi all’onorevole incarico di comandarvi.

So bene, nè voglio nasconderlo, che in me non si accolgono bastanti meriti da farmi reputar capace di tener con lode cosi cospicua dignità. La fiducia peraltro che in voi ripongo pienissima e che, spero vorrete in me avere, mi dà il coraggio di cui abbisogno per mostrarmi degno di quella che in me si piacque collocare l’ottimo Pontefice.

Militi romani, a voi rimane affidata la pace di questa città eterna, la sicurezza delle famiglie, la tranquillità pubblica, fonti perenni del prosperamento dello Stato e del benessere de’ cittadini.

Facciamo che que’ magnanimi compagni d’armi, i quali volonterosi lasciarono le dolcezze del vivere domestico per correre intrepidi colà, dove chiamavanli i gloriosi destini d’Italia, abbiano a starsene riposati e securi intorno allo sorti degli esseri supremamente cari che lasciarono affidati alle nostre cure, alla nostra vigilanza.

Sia lungo da noi ogni qualunque idea di gelosa rivalità; ma gareggiamo invece nel mostrarci fratelli. Stringiamoci tutti in un solo sentimento di amore alla patria, di tutela dell’ordine pubblico: uniamoci in un sol grido:

Viva Pio IX, Viva l’Italia!

Il Comandante interino della Civica di Roma
C. Aldobrandini.



  1. Dalle Buste della guardia civica ecc. Busta 36.