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e durante l’impero si fusero, confusero e amalgamarono armonicamente Spagnoli, Galli, Dalmati, Illiri e gli intelletti più elevati di tutto il mondo mediterraneo, e tutti si incivilirono, si latinizzarono e divennero Romani. Qui tutti i popoli furono raccolti sotto la equità sapientissima del romano diritto, con l’editto di Caracalla del 996 dalla fondazione di Roma, che il beneficio di quel diritto estendeva a tutto l’impero, onde essi furono unificati nel nome di Roma. Per cui il poeta nostro - e a questo i seguaci dello Spada, concederanno il permesso di parlare, perchè è romano di Roma - potè far dire, con pensiero profondo, a Claudio Nerone:

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . romana
È per noi quanta gente abita il mondo1.

E la Chiesa cristiana, annidatasi, qui, in Roma, e sostituitasi, man mano, all’Impero, e il Pontefice sostituitosi, man mano, all’Imperatore, qui trovarono, nella lingua latina, nella tradizione latina, nella civiltà latina, nella sapienza latina, la loro forza di espansione, di unificazione e di universalizzazione dell’autorità e della potestà loro: qui la Chiesa, perchè divenuta romana, divenne cattolica e universale.

Ora è puerile e ridicolo, e, diciamolo pure, falso e disonesto il venire, in un parziale periodo della storia di questa città e dello Stato di cui essa è centro e capitale, ad eccepire sulla municipalità nazionalità degli uomini che a quel periodo di storia danno movimento e svolgimento e il venire ad invocare questa grottesca eccezione in nome e nell’interesse di una teocrazia, reclutata in tutte le parti del mondo; nell’interesse di una teocrazia, il cui episcopato è composto di uomini di tutte le nazioni e nel quale i romani di Roma non rappresentano neppure la novecentesima parte; nell’interesse di una teocrazia, il cui Senato cardinalizio, nel 1846, alla morte di Gregorio XVI, sopra 62 cardinali, non ne contava che cinque romani, mentre gli altri 57 appartenevano a tutte le provincie d’Italia e taluni ad estere nazioni; in favore di un Governo clericale, i cui soldati erano svizzeri, nelle cui legioni di preti e di monaci, residenti in Roma, e com-

  1. Pietro Cossa, Nerone, atto 1, scena II.