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30 Codifica numerica del segnale audio

meccanica dovuta alla massa “m” è corretta sfrattando l’inerzia “i” del flusso d’aria generato dal movimento della membrana, mentre la rigidità “s” è corretta tramite un coefficiente “c” che tiene conto del comportamento elastico alla compressione dell’aria da parte della membrana (fig. 1.17). Ulteriori interventi sulla risposta in frequenza si possono ottenere sfruttando opportunamente le risonanze generate nella camera posteriore del supporto.

Per quanto riguarda le prestazioni dei trasduttori elettrodinamici, questi hanno caratteristiche molto buone in termini di linearità della risposta in frequenza, ma sono caratterizzati da impedenze modeste (tipicamente 8 W), il che li rende utilizzabili solamente in sistemi audio elettronici amplificati. Sempre della famiglia dei trasduttori elettromagnetici sono quelli a nastro (fig. 1.18). In essi l’elemento mobile è rappresentato da un sottile nastro conduttore corrugato posto tra due espansioni polari. Mentre le caratteristiche dei trasduttori a nastro in termini di risposta in frequenza sono tra le migliori ottenibili, le caratteristiche elettriche sono ulteriormente peggiorate rispetto agli elettrodinamici (impedenza di qualche frazione di Q). Ciò li rende idonei essenzialmente per applicazioni professionali.

Passando ai trasduttori elettrostatici (fig. 1.18), i segnali in gioco sono legati alla variazione di campo elettrico dovute al movimento di una membrana metallica rispetto ad un elettrodo fisso e quindi ad una modulazione della capacità del trasduttore. A secondo che la polarizzazione degli elettrodi sia mantenuta tramite un generatore esterno o sia dovuta alla polarizzazione permanente del dielettrico che separa le due armature, i trasduttori elettrostatici si distinguono, rispettivamente, in trasduttori a condensatore o a elettrete. Indicando con “d” la distanza tra gli elettrodi, con “S” la loro superficie e con “εo” la costante dielettrica, la capacità formata dalle due armature e la carica in essa immagazzinata sono pari a

  (1.12)

dove Vp rappresenta la tensione di polarizzazione del dielettrico. Ipotizzando che la carica sulle armature si mantenga costante, la tensione V generata ai capi di quest’ultime a seguito di un loro spostamento ξ(t) è pari a

  (1.13)