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Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/107

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e odiato da’ popoli e cognominato il Malo, a differenza del successore, di cui appresso diremo. Visse anni quarantasei; e ne la chiesa maggiore di Palermo appresso a li altri suoi fu sepolto.

Successe nel regno a Guglielmo predetto il suo figliuolo secondogenito, detto Guglielmo quinto ne l’ordine de’ Guglielmi normanni e cognominato il Buono, il quale del regno de l’una e l’altra Sicilia ne la etá di undici anni fu coronato. Ebbe molte singulari doti di animo, di corpo e di fortuna, fu bello di persona, graziosissimo di aspetto, eloquente e bel parlatore, fu moderato e casto, liberalissimo e clementissimo, e in tutte le sue cose usava volentieri il consiglio di piú persone, sempre accostandosi a la sentenza che piú era comunemente commendata. Amava e beneficava li uomini virtuosi, e onorò molto li uomini letterati, governò con grandissima giustizia e pace il suo regno, perdonò generalmente a tutti li ribelli, e quelli che erano banditi e scacciati del regno li ridusse a le loro patrie, li restituí li contadi e baronie, de li quali per lor demeriti erano stati privati, come uomo amicabile e benevolo ad ognuno; e sopra tutto amò molto li napolitani, et ebbe gran cura a le cose de la religione cristiana e a l’onor comune de la fede e de la Chiesa, ancora che non ne fusse richiesto.

Essendo assediata Roma da Federico Barbarossa, mandò ad Alessandro III pontefice un gran numero di denari e due galee, acciò che a’ suoi bisogni, o per difensione o per fuga, se ne potesse valere; e Alessandro accettò li denari, li quali divise tra la famiglia de’ Frangipane e li figliuoli di Pier Leone, che erano sopra la guardia de le porte e de la terra, e le due galee rimandò a Guglielmo insieme con due cardinali, li quali avessino a pigliar consiglio da lui a la giornata, come si avesse a governare. E per suo consiglio si fuggi da Roma e si ridusse a Benevento; fece lega con li veneziani per venti anni, né mai fu ragionato di pace che quelli che la trattavano non includessino sempre dentro il re Guglielmo. E quando Alessandro pontefice volse andare a Venezia per concordarsi