Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/131

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Benevento e le terre circostanti insino a Roma e il Patrimonio, il ducato di Spoleto e la Marca d’Ancona. Mandò nondimeno poi ambasciatori al papa l’arcivescovo di Messina e il maestro de li cavalieri alemanni di Prussia, li quali trattorno l’assoluzione e la pace di Federico col papa: la quale fu fatta e Federico ad Anagnia a li piedi suoi si condusse e fu assoluto da l’escomunica e riposto in grazia, e desinò ad una mensa col papa. Le quali cose furono fatte ne li anni 1230 e 1231.

Ne l’anno poi 1232 avendo Federico per prima pronunziata la corte a Ravenna e convocato li Enrico suo figliuolo e tutti li principi di Alemagna e di Italia per concordar le cose de la Lombardia, e con esse ancora quelle de l’Imperio e de la Chiesa, passando per Pesaro, ove fu incontrato da alcuni prelati di Alemagna, venne a Ravenna del mese di novembre con grandissima comitiva e magnificenza. E tra le altre cose menò con sé molti animali insueti in Italia, elefanti, dromedari, cameli, pantere, leoni, leopardi, girifalchi e falconi bianchi e allocchi barbati, e molte altre cose degne di ammirazione e di spettacolo. Ma essendo stato tutto P inverno in Ravenna senza alcun frutto di concordia per la rebellione de’ milanesi e occulti trattati de li ecclesiastici, non ci essendo venuto il pontefice, secondo la intenzione li fu data, parti da Ravenna e passando per la nobile e famosa cittá di Comacchio (ché cosi la chiama uno istorico) e per Capo di Goro, Loreo e Chiozza, pervenne a Venezia ove fu eccessivamente onorato, e di li per le lagune si condusse in Aquilegia. Ove trovato Enrico suo figliuolo e li duchi di Austria e di Sassonia e tutti li principi di Alemagna che incontra li venivano, essendo giá mossi per il convento ovvero corte indetta a Ravenna, e fatto in Aquilegia corte solenne nel 1233, tornò per mare nel reame di Napoli: e passò in Sicilia e tutta la circondò, castigando molti sediziosi e ribelli, e massimamente messinesi, facendone gran strage. Poi ne l’anno 1234 si ridusse in Italia in Principato e di li, dappoi alcune pratiche, a Riete, ove ebbe molti colloqui e trattati con il papa circa