Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/54

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Partito da Durazzo Belisario, Giovanni figliuolo di Vitaliano fratello di Iustiniano e uno de’ suoi capitani, ancor lui partito da Durazzo e passato il golfo, a l’improvviso assaltò li goti e ruppeli e in un subito prese Brundusio; poi similmente per forza ebbe Canusio e di li passando in Calabria, rotta e morta gran parte de l’esercito di Richimondo goto, che a la guardia di quelle provincie era stato mandato da Totila, e preso lui, la terra di Bruzzi e la Lucania per dedizione recuperò e in Puglia ad alloggiarsi si ridusse.

Avea in questo mezzo Totila preso Roma e mandato ambasciatori a trattar pace e amicizia con Iustiniano; e intendendo le cose fatte da Giovanni, mandò di nuovo in Lucania e in Bruzzi sue genti ad instaurar la guerra in quelli paesi. Dappoi, essendo ritornati di Constantinopoli li suoi amba•sciatori e non con buona risposta, buttata a terra la maggior parte de le mura di Roma e bruciatola quasi tutta, uomini e donne tutte ne mandò fuora e li disperse per le terre di Campania; cosi lasciando Roma deserta e desolata, con parte de l’esercito andò in persona in Calabria contra Giovanni, il quale intesa la venuta di Totila, lasciando ogni altra cosa, in Otranto si ridusse. Il perché Totila Lucania e Bruzzi e Calabria tutta, eccetto Otranto, in un momento recuperò; e in questo tempo Taranto giá potente cittá, che per queste guerre era stato ruinato e deserto fu riedificato e ridotto in picciola cittá da calabresi e lucani, che de le loro proprie cittá erano stati cacciati.

In questo mezzo avea Belisario riedificato e fortificato le mura di Roma: il perché lasciando Totila Calabria, tornò a Roma per espugnarla un’altra volta, e non potendo per la virtú di Belisario che la difendeva, mandò buona parte de l’esercito al presidio di Campania e lui a la espugnazione di Perosa ne andò.

Il che intendendo Giovanni, desideroso di gloria venne in Campania per liberare li romani che per quella provincia erano stati sparsi da Totila ne la desolazione di Roma: onde scontratosi a Minturna sopra il Garigliano con li goti mandati