Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/82

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Dico adunque che ne l’anno di Cristo 1008, essendo in Roma pontefice Sergio IV e in Germania Enrico II imperatore e in Constantinopoli Michele Catalaico, il regno di Napoli in questo stato si trovava: che parte di esso tenevano per i romani, anzi usurpavano, alcuni principi e duchi, un’altra parte, cioè la Puglia e la Calabria, tenevano i greci sotto il governo di un capitano de l’imperatore chiamato Malocco; non mancando però che sempre in esso li saracini, che tenevano Sicilia, danni e molestie non déssino, si come quelli che nel regno di Napoli ancora alcuni lochi aveano occupati, e li duchi e principi de’ romani con li greci in continue discordie e guerre non fussino, quel regno in vari modi lacerando.

E perché circa questi tempi, oltra le predette tre nazioni, cioè romani, greci e saracini, una nuova gente si trovava nel detto regno, la quale in processo di tempo or parte or tutto 10 ebbe in signoria, per evidenza adunque bisogna sapere che in Romagna, in Toscana e in Campania si trovava in questi tempi una nobile famiglia discesa da li duchi di Normandia, la quale, avida di gloria e di acquistare lochi da poter vivere meglio che ne la sua patria non poteano fare mediante 11 mestier de l’arme, molti anni innanzi, e circa li anni di Cristo 900, era passata in Italia. Capi di questi normanni furono due fratelli, uno chiamato Roberto, l’altro Riccardo, discesi da Rollone primo duca di Normandia, del qual sopra nel primo libro parlando de’ normanni abbiamo fatto menzione, in questo modo: Rollone, detto a battesimo Roberto, generò di Gillia, figliuola di Carlo il Semplice, re di Francia, un figliuolo chiamato Guglielmo; Guglielmo generò Riccardo I; Riccardo generò due figliuoli, cioè Roberto e Riccardo II, de li quali ora parliamo. Questi due fratelli gloriosamente molti anni militorno; e mancati loro, trovandosi li suoi normanni al soldo del duca di Salerno, fecer lor capo uno chiamato Tristano cognominato Cistello, il quale avendo morto un serpente, infettato dal veneno di quello si mori. Successe a lui un altro normanno chiamato Raino, e fu quello che edificò Aversa. Dopo Raino continuò un Carlo, il quale fu principe