Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/254

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     Al suo cammino andar li lasserai

po’ il di sequente. La mia voluntade
tu l’hai mo intesa, a punto la farai.
Nabuch.   Niente non mancherá, con lealtade
tutto farò, per farlo ancor più presto
né perder tempo a andar per tante strade.
     Vien qua, Mascone, che sei bon per questo,
va’ a la prigione e fa’ fora cavare
quell’ebreo, che li sta si afflitto e mesto,
     che per ostaggio qui vòlsen lassare
li soi fratelli, e con te il menerai,
ché i fratei per la via possa scontrare.
Mascone.   Será fatto, Nabuch, e noi dirai
piú d’una volta. Insieme veniremo:
se verso casa nostra tu verrai
     per la via dritta, lá ci scontreremo.

SCENA IX

Nabuch, Ruben con li fratelli, Mascone.

Nabuch.   Il signor vói che a casa sua veniate,

omin da bene; e li v’alloggiarete,
fin che parlare voi gli possiate.
     Se comprar grano ovver altro vorrete,
far lo porrete, et al vostro piacere
a casa vostra ve ne tornarete.
     Con me venite e vi farò assapere
la casa, e quel che appresso arete a fare,
ché piú a disagi non vi vo’ tenere.
Ruben.   Avviate, patron mio, quando ti pare:
disposti semo al tutto d’obedire
quel che ’l nostro signor vói comandare.
Mascone.   Se cosa dura parve a te il partire
da’ toi fratelli, or ti será piacevole
riveder loro e di prigione uscire.