Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/263

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     rimedio troverassi pur qualcuno,

ma se sarete in questo pertinaci,
n’arete danno, et aiuto veruno.
     lllDA. Noi per natura non siamo mendaci,
niuno di noi l’ha tolta, non siam stati
quelli: tu ’l vederai che siam veraci.
     Anzi, acciò che non fussimo imputati,
li dinar che spendemmo a l’altra volta,
che nei sacchi trovammo, abbiam portati:
     perché la coppa avressimo noi tolta?
Dánne la pena debita, se mai
questa tal coppa in noi si trova accolta.
     A quel che l’ha di noi morte darai,
a li altri servitú, ché ’l meritiamo
quando sia il vero, e cerca pur se sai.
Nabuch.   Orsú, compagni, i panni gli cerchiamo,
dappoi le some, e per vederlo bene,
li sacchi ancora del grano votiamo.
Ruben.   Ecco che ognun di noi pronto ne viene,
perché sappiamo certo in conscienza
che alcun di noi tal coppa non ritiene.
Nabuch.   Non so che cosa sia la conscienza.
Lassa pur far l’officio nostro a noi,
e tu ridenti la tua conscienza.
Ruben.   Fate pur tutto quel che piace a voi.
Nissun vel vieta e a noi fia bene accetto,
che in fine in fin ci laudarete poi.
Azor.   O Nabuch, o Nabuch, al lor dispetto
che si fan cosí boni, io l’ho trovata
in mezzo al sacco a questo garzonetto.
Nabuch.   Oh gente senza fede e scelerata!
Ecco la coppa qui: mo che direte?
forsi, che non l’avete ben negata?
     Di’ su, garzon, questa coppa che avete,
nel sacco tuo chi l’ha posta? per certo,
se noi dici, la pena portarete.
     P. Collenuccio, Opere - ir. 17