Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/334

Da Wikisource.

satisfatta de tutte le preditte cose; e per la osservazione de que- sta mia voluntá, prego, stringo e comando a li infrascritti mei figlioli in virtú d’obedienza e per quanto estimano la mia bene- dizione, e prego e supplico li infrascritti mei esecutori e fide- commissari, per lo amor che sempre ce avemo portato, che con ogni studio e cura adoperino che la prefata madonna Lauretta mia donna sia onorata e ben trattata e conseguisca tutta questa mia disposizione ad unguem. E prego el nobile Giovan Francesco de li Almerici, mio cognato e fratello unico de la ditta madonna Lauretta, che non l’abbandoni mai e che stia appresso di lei a farli favore e compagnia finché ella abbia adattato le preditte cose e preso ordine a la vita sua: cosí lo prego e stringo per quanto amore li ho portato.

A la Camilla e Genevra mie figliole non posso lassare quello vorria perché son povero: mi perdoneranno. E perché penso che, avute le lor dote, avranno avuto la sua legittima e piú, secondo la quantitá de le mie facultá, credo staranno tacite e contente de le lor dote. Quando pur non volessero, io glie lasso el supple- mento de la lor legitima per rason de instituzione; ma ben le prego che li siano ricomandati li soi fratelli maschi, come son certo faranno, per esser state sempre amorevole, costumate e da bene. A Leonardo e Ottaviano, mei figlioli naturali tantum , non posso lassare cosa alcuna particulare per esser io povero; ma prego ben li infrascritti mei figlioli et eredi che li abbino per ri- comandati, e che li inviino o a Parti o a patroni, si che se pos- sino guadagnar la vita. Io de quello ch’io posso adesso e che se trovará ne le mie facultá, li lasso li alimenti et el ridutto ap- presso li altri, secondo le facultá: ricordando a vui, legitimi figlioli, che anche loro sono mia carne e mio sangue, e che è meglio facciate conto de li vostri, che de li estranei.

Esecutori e commissari, consiglieri e fautori amicissimi e boni a la conservazione de’ mei beni e de le persone e facultá che se tfovaranno dopo mi, io constituisco et eleggo (avuto respetto a le facultá che sono qui et in Ferrarese) li infrascritti nobili omini, cioè: Pier Giorgio, figlio de messer Raniero de li Almerici, mio genero; ser Alessandro da Coldenose, mio carnai fratello; el ma- gnifico messer Iovan Francesco dal Canale da Ferrara, dottore e consultore a la camera ducale; el magnifico messer Ieronimo Zi- liolo, mastro di camera de lo illustrissimo signor duca di Ferrara.