Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/384

Da Wikisource.

raccomandandolo caldamente al Gonzaga e ottenendo finalmente per lui, non però senza fatica, l’ambita nomina. Non potè però Pandolfo assumere tale ufficio, essendo nel frattempo passato ai servigi d’Èrcole d’Este in qualitá di Consigliere ducale : cfr. il mio Pand., pp. 61, 243 sg. Le nozze, di cui si parla in questa e nella precedente lettera, e che spiegano la presenza del marchese di Mantova a Bologna in quei giorni, sono quelle di suo fratello Giovanni con Laura, figlia di Giovanni II Bentivoglio. XI. A Pier Gentile da Varano, signore di Camerino: da Mantova, 21 luglio 1491. (Arch. Gonzaga di Mantova. Copialettere Lib. 138); ediz. A. Saviotti, Pand. Coll., doc. XIII, pp. 262-3. La lettera di Antimaco, segretario del marchese di Mantova, a Lorenzo de’ Medici, citata nel poscritto, è pubblicata ibid., doc. XIV, p. 264. Non bene chiariti ancora sono i rapporti fra il Collenuccio e il signore di Camerino, al cui servizio quegli fu per qualche tempo, come vedemmo, in qualitá di oratore e procuratore presso la re- pubblica di Venezia: anche perché non del tutto note sono le cause del primo imprigionamento del Nostro a Pesaro nel 1488, al quale il Varano pare non sia stato estraneo (si confronti anche quel che il C. scrive nel suo testamento, p. 334). Questa lettera prova che vi fu poi tra i due un riavvicinamento: certo non sin- cero da parte di Piergentile, se Francesco Gonzaga marchese di Mantova potè esplicitamente indicarlo come uno dei principali istigatori della rovina di Pandolfo presso il signore di Pesaro. Vedasi una sua energica lettera a Giovanni Sforza, da Goito 6 lu- glio 1504, pubblicata da Luzio-Renier, Niccolò da Correggio , in Giorn. Storico, XXI, 235 «2; e si confronti anche B. Felicjan- geli, L’itinerario di Isabella d’Este Gonzaga attraverso la Marca e l’Umbria nell’aprile del 1494, in Atti e Mem. d. R. Dep. di St. pat. per le Marche, Vili (1912), p. 34 e n. XII. A Piero de’ Med.ci: da Ferrara, 14 aprile 1492. (Arch. di Stato di Firenze. M. a. P., XIV, 266); ediz. G. S. Scipíoni, Quattro lettere cit., pp. 16-7. Calda e vibrante espressione di un dolore veramente sentito per la morte del suo grande protettore ed amico, Lorenzo de’ Medici. XIII. A Iacopo d’Atri: da Ferrara, 8 maggio 1495. (Arch. Gonzaga di Mantova. Rubrica: Ferrara E, XXXI, 3);