Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/89

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lenza, nondimeno onorare ciascuna nel suo grado si deve, chi vuole di propria umanitá e di vera iustizia aver titulo.

Testa. Io non credeva che fusse virtú degna d’onore, se non quella de le armi e de le lettere.

Berretta. Io te l’ho detto, Ercule: a costei pare, perché è fortunata di robba, aver molto senno. Ma tu vedi come la n’è fornita!

Ercule. Rara cosa è che insieme la virtú con la pecunia in un subietto stiano; anzi si male insieme si accordano, che dove una cresce, l’altra minuisce. Pure devi sapere che sono di due specie e due maniere di virtú. Alcune sono chiamate intellettive, come arte, scienza, prudenza, intelletto e sapienza: e qualunque omo che alcuna di queste eccellentemente pos- siede, d’ogni onore veramente degno chiamare si può; per queste li sublimi artefici, li studiosi filosofi, li prudenti gover- natori de le cittá, li dotti omini savi e contemplativi sempre onorati sono stati. Un’altra specie di virtú son nominate mo- rali, e queste, ove notabilmente sian poste, meritamente li soi possessori fan degni di onore; per queste li omini forti, li mansueti, li temperati, li iusti, li veridici, li magnifici e si- mili, e sopra tutto li magnanimi e liberali, sono onorati. E se li dotati di tali virtú, ciascuna da per sé, reverenza e laude meritano, quanta credi tu che ne aspettino coloro che di tutte insieme un sacro circulo han fatto, e le intellettive e morali virtú hanno parimente ne li loro porti congiunte, come ha quel Principe che ’l mio nome porta, di chi inanzi parlava? Questi non di umani, ma di divini onori, di sacro culto e di eterna vera venerazione dignissimi son iudicati: li altri che a la vanitá e leggerezza de le berrette attendono, senza farsi alcun peculio di queste virtú che ricordato avemo, di quel pericoloso vizio nudare si debbeno; che Filotimi da’savi son chia- mati, e però come Fi lo ti mi dal consorzio de le publiche azioni, quanto piú si può, rimovere si debbeno. Perché niuna piú indigna o iniqua cosa si trova di uno che voglia a nozze, ad esequie, a sacrifici essere a li altri preferito, ma a la defen- sione de la patria, a le battaglie, a le dispute, a li iudici,