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Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/127

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quinta 119

quale industria non potè nell’isola di Francia esser osservata per le cagioni che accennerò più avanti. Vietò le forestiere manifatture, le quali succhiavano il danaro del regno, per obbligare i sudditi ad adoperare utto l’ingegno; ed in quel tempo da tutti gli uomini intelligenti della buona politica venne quel divieto approvato. Ma quando poi furono stabilite le manifatture domestiche, allora anche l’esterne vennero tollerate; acciocchè i fabbricatori della Francia, mettendo tutto l’animo nel perfezionare le proprie, e vendendole a discreto prezzo, l’altre indi tenessero lontane; la qual massima ebbe la miglior riuscita, che altri potesse mai desiderare.

Per non sorpassare i confini di una lettera, mi riserbo alla seguente ad esporre a VV. SS. Illustrissime li gravissimi domestici contrasti, che combattè, e superò il sempre invincibile Enrico, per introdurre nel regno il prodotto, e l’arte della seta, ch’egli, secondo che abbiamo veduto, riputava il mezzo più atto, ed il più facile a ristorare il regno suo dalle guerre civili desolato. Intanto ossequiosamente riverendole passo a confermarmi.