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240 lettera undecima


„Tanto avanzo sotto le mature sue riflessioni, chiaramente constando, che abbiamo un prodotto nel nostro paese di gran valore. Dio volesse, che sapessimo approfittarcene.

P. S. Non voglio pure omettere di parteciparle, come più e più volte ho inteso nel Piemonte l’anno 1711 narrare le sofferte sventurate sciagure di un’aspra guerra colla rovina totale delle campagne, di incendiate ville, e demolite fortezze, come vidi Mornegliano, Verna, Vercelli, Rivoli ec. Ma i maggiori lamenti, e cordogli di que’ popoli versavano solamente sopra la distruzione dei mori, che riguardavano come il principale oggetto de’ loro beni, e l’abbondante prodotto delle sete.”

Vantansi gl’Inglesi di avere oggimai grandissimi accrescimenti di questo prodotto nella Virginia, e nella Carolina; ma per non abusare della loro sofferenza, sarà questo il soggetto d’altra lettera in cui dimostrerò che nè la qualità, né la quantità della seta di que’paesi potrà mai recare alle sete nostre alcun nocumento. Intanto riverentemente mi dichiaro.