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LETTERA II.



Chi potrebbe, illustrissimi Signori, dubitare, che Aristotele, uomo di tanta dottrina, quant’ognun sa, e che avea da Alessandro avuti ottocento talenti1 per iscrivere la storia degli animali, non avesse volulo esattamente informarsi del baco da seta, tanto mirabile, famoso, ed utile al commercio? Massime poi che poteva averlo veduto, ed avere esaminato i lavori di esso; come quegli, che fece i suoi studj, ed esercitò la farmacia; e poi aperse la sua celebrata scuola in Atene, lontana da Coo solamente 220 miglia, e s’era trattenuto in Mitilene ancor più vicina. Per la qual cosa io non saprei indurmi ad affermare, che favola o sogno sia quello, ch’egli ci lasciò nella descrizione del ver-

  1. Sono quattrocento ottantamila ducati in circa.