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gnateli; ma essendo anche fecondissimi i bachi da seta, certo per questo capo non poteva attendersi sentenza favorevole a’ ragnateli, potendo noi moltiplicare a nostro piacere le uova de’ bachi da seta, per modo da poterne col giro di pochi anni provvedere un nuovo mondo.
Ebbero dunque per questa parte i nostri consueti bachi la sentenza in lor favore, trovandosi una facilità grande nell’allevarli, laddove con gli altri riusciva difficilissima impresa: nè altro poteva indurre a non curare tante difficoltà fuorchè la speranza di qualche vantaggio della novella seta sopra l’antica, e la lusinga che più la seconda, che la prima valesse per la sua quantità, o forza, o bellezza: le quali cose servirono di argomento ad un secondo esame.
Non tutti i ragnateli producono seta da potersene far lavoro; e quelli che sì fatta seta ci danno, la filano solamente, per formare que’ bozzoli, ne’ quali avviluppano le uova. Di cosi fina seta sono que’ fili, onde compongono le tele, e i lacci da cogliere gl’insetti, che non hanno resistenza veruna, ed inutili sono ad ogni opera. Per la qual cosa il vigilantissimo Reaumur sottilmente esaminò le specie diverse de’ ragnateli, e quel-